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DECIMOMANNUAIRBASE
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Il T-Bird a guardia del cancello
ll termine “gate guardian” (guardiano del cancello) indica un un velivolo storico posizionato all’ingresso di una base aerea militare a scopo decorativo o commemorativo. Uno di questi esposto presso l’aeroporto di Decimomannu, è un T-33A in carico al CSSTA e probabilmente consegnato sul finire degli anni Sessanta. Nel corso della sua attività operativa, l’aeromobile è stato impiegato principalmente per compiti di collegamento e addestramento.
Il T-33 è considerato uno dei più importanti addestratori a reazione di tutti i tempi. Derivato dall’F-80 Shooting Star (primo caccia a reazione statunitense, impiegato anche se in pochi esemplari verso la fine della Seconda guerra mondiale), nacque inizialmente come TF-80C, versione biposto dell’F-80C, per essere poi ridisegnato come T-33A. Il primo volo avvenne il 22 marzo 1948, pilotato da Tony LeVier, lo stesso collaudatore che in seguito avrebbe portato in volo per la prima volta l’F-104 Starfighter. Il T-33 riscosse un successo straordinario, con oltre 6.000 esemplari costruiti e un impiego in numerose forze aeree mondiali, superato solamente dal Mig15.
In Italia ne furono consegnati 75 esemplari, a partire dal 1952, ai quali si aggiunsero 15 ricognitori RT-33A, riconoscibili per il secondo abitacolo adattato a dotazioni di missione. L’ultimo volo di un T-33 in Italia risale al 31 marzo 1982, mentre a livello internazionale l’aereo ha concluso la propria carriera operativa soltanto nel 2017, in Bolivia.
Metadati della fotografia
Fotocamera: Canon GX7  -  Obiettivo:  Canon    -   Tempo di esposizione: 1/500  -  Numero di apertura: f7,7-  ISO: 250  -  Modalità di scatto: Priorità diaframma  -  Lunghezza focale: 8,8 mm


Il Topone.
L'AM lo aveva battezzato A11 Ghibli, ma per tutti noi è sempre stato l'AMX. La sua forma tozza, quasi goffa, e prestazioni non proprio eccelse gli sono valsi soprannomi come "Topone", "Brutto anatroccolo" e "Turbo-diesel". Tuttavia, l'AMX sembra aver fatto tesoro proprio di quei presunti difetti, migliorando nel tempo ciò che inizialmente appariva un limite. Aggiornando l'avionica  con la versione ACOL  e dotandolo della capacità di sganciare munizionamento di precisione, prima le Opher e le Paveway, poi le Lizard e le JDAM, l'AMX si è trasformato in un aereo versatile, preciso e molto più economico rispetto ad altri velivoli più sofisticati. Adesso si è meritato un lungo riposo, e chissà, forse un giorno lo rivedremo di nuovo in volo.
L'esemplare ripreso in decollo apparteneva al 13° Gruppo del 32° Stormo di Amendola (FG). Costituito l'8 novembre 1917, il Gruppo è uno dei reparti più antichi e gloriosi dell'Aeronautica Militare. Questo Reparto ha caratterizzato non solo la storia dell'Arma Azzurra, ma anche quella dell'aviazione da caccia, evolvendosi dai biplani della Prima Guerra Mondiale ai primi monoplani della Seconda, e dai primi aviogetti del dopoguerra fino all'attuale F-35. Tra le sue file hanno militato alcuni dei più valorosi piloti da caccia italiani, come Giovanni Ancilotto, Ferruccio Ranza, Pier Ruggero Piccio e molti altri Assi.
Metadati della fotografia
Fotocamera: Nikon d7000  -  Obiettivo: Sigma 28-300  -  Tempo di esposizione: 1/1000  -  Numero di apertura: f8,0  -  ISO: 250  -  Modalità di scatto: Priorità diaframma  -  Lunghezza focale: 155 mm



Un  decollo per Wittmund.
Un totale di 273 Phantom, comprendenti 175 F-4F, 10 F-4E e 88 RF-4E da ricognizione, ha prestato servizio con la Luftwaffe a partire dal 1971. Questi velivoli rimpiazzarono principalmente gli F-104G e i G.91 in attesa dell'arrivo dei Panavia Tornado. Le consegne iniziarono nel dicembre 1970 e si conclusero nel 1976. Sebbene la vita operativa prevista fosse di soli 15 anni, la decisione della Germania di non acquisire il Tornado ADV comportò un'estensione del servizio dei Phantom nel ruolo di intercettori.
I reparti che li impiegarono furono:
Ricognizione: AG 51 a Bremgarten e AG 52 a Leck (su RF-4E).
Attacco al suolo: JBG 35 a Pferdsfeld (dal 1997 divenuto JG 73 e trasferito a Laage) e JBG 36 a Hopsten (poi JG 72 e sciolto nel 2002) entrambi su F4F.
Caccia: JG 71 "Richtofen" a Wittmund e JG 74 a Neuburg  sempre su F-4F.
Anche il centro sperimentale WTD61 di Manching operò alcuni esemplari. Gli unici F-4E  furono impiegati negli Stati Uniti, inizialmente con i colori del 35th TFW sulla George AFB, e successivamente del 20th Fighter Squadron sulla Holloman AFB, dove rimpiazzarono alcuni F-4F. L'F-4F era una versione semplificata dell'F-4E, sviluppata appositamente per la Germania. Rispetto al modello originale, rinunciava a un serbatoio interno e alla capacità di impiegare il missile AIM-7 Sparrow, poiché il radar AN/APQ-120 non era in grado di supportarlo. Dotati di slat al bordo d'attacco alare e con un rapporto potenza-peso superiore, questi velivoli erano inizialmente armati solo con il cannone Vulcan da 20mm e sprovvisti di IFF, ma risultavano notevolmente più agili. In seguito, l'armamento fu integrato con i missili AIM-9L Sidewinder e le bombe guidate AGM-65 Maverick.
Il più importante programma di ammodernamento fu l'ICE (Improved Combat Efficiency), avviato tra il 1991 e il 1992 per massimizzare la vita residua della flotta. L'aggiornamento prevedeva principalmente l'installazione del radar AN/APG-65 (lo stesso dell'F/A-18C Hornet) e l'integrazione del missile AIM-120 AMRAAM. Gli F-4F aggiornati con questo standard erano facilmente riconoscibili per il caratteristico radome di colore grigio. Con l'arrivo del Tornado, i compiti di ricognizione e attacco furono trasferiti al nuovo velivolo e la maggior parte dei Phantom fu ritirata dal servizio e ceduta alle aeronautiche militari di Grecia e Turchia.
Metadati della fotografia
Fotocamera: Nikon d7000  -  Obiettivo: Nikon 18-300  -  Tempo di esposizione: 1/640  -  Numero di apertura: f8  -  ISO: 320  -  Modalità di scatto: Priorità diaframma  -  Lunghezza focale: 122 mm

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