Storia
Storia
L'aeroporto di Decimomannu, chiamato affettuosamente "Deci", è situato a circa 25 km da Cagliari in direzione nord/nord-ovest. Sorge fra i paesi di Decimomannu, Decimoputzu, San Sperate e Villasor al cui territorio comunale di fatto appartiene, occupando l'area sulla quale sorgeva il campo di volo durante la seconda G.M. L'aeroporto, è intitolato al Colonnello Pilota Giovanni Farina, Medaglia d'oro al V.M., sacrificatosi in azione nei cieli della Sardegna il 14 giugno 1942.
Questa è la sua storia: Poco prima dell’inizio del secondo conflitto Mondiale in Sardegna sono presenti quattro Aeroporti principali; Cagliari-Elmas (il più importante, con incluso idroscalo), Cagliari-Monserrato, Alghero-Fertilia e il piccolo idroscalo di Olbia. Con lo scoppio della Guerra vengono allestiti altri Aeroporti, i cosiddetti “Campi di manovra”, i più importanti dei quali Decimomannu e Villacidro. Decimomannu denominato campo di manovra segreto N°34, nasce ufficialmente il 3 giugno 1940 e viene subito creata una pista di volo in terra battuta, lunga circa 2000 metri con orientamento nord-est/sud-ovest per un' estensione totale dell'aeroporto di circa 350 ettari. Decimomanu subto risulta idoneo ad ospitare un gran numero di aeromobili, risultando inoltre meno esposto alle incursioni nemiche rispetto agli altri aeroporti dell'isola.
Con l’intensificarsi delle operazioni belliche si trasferisce da Cagliari-Elmas il primo reparto di volo: il 32° Stormo. Esso è organizzato su due Gruppi di volo il 38° (49^ e 50^ Squadriglia) e l'89° (228^ e 229^ Squadriglia), comandato dal Colonnello Gallo ed equipaggiato con gli S79 e gli S84, in sostituzione dei poco prestanti e vecchi S81. Insieme all'8° Stormo stanziato presso l'aeroporto di Villacidro, costituisce la X^ Brigata da bombardamento "Marte" comandata dal generale di B.A. Stefano Cagna. Decimomannu risulta essere privo di infrastrutture aeroportuali di un certo rilievo, infatti gli unici edifici sono costituiti dal cascinale "Casa Ansoldi" composta da tre fabbricati rustici, all'interno dei quali sono predisposti il Comando di stormo e di gruppo, le mense ufficiali e sottufficiali, l'infermeria, il centralino. Poco per volta vegono realizzati anche dei capannoni, una cappella, e rifugi interrati. Per la sistemazione del personale vengono individuati vari immobili nell'abitato di Decimomannu, altri invece sistemati nelle tende in aeroporto. In totale all'inizio di giugno lo Stormo conta su 540 militari circa.
Il campo di volo di Decimomannu ripreso dall'alto nel 1941
Personale provvede al montaggio di un S79.
Armamento di un SM79 del 32° Stormo nel 1940
Pianificazione a Decimomannu di un bombardamento
contro obiettivi nemici
L'attività operativa non si fa attendere e subito la mattina 11 giugno 1940 un ricognitore della Regia Aeronautica viene mandato a sorvolare il porto francese di Biserta. Al rientro in aeroporto viene convalidato l'obiettivo e alle ore 14:10 ventuno SM79 del 32° Stormo vengono fatti decollare per un'azione di bombardamento; In questa prima azione partecipa sia il comandante della base il Colonnello Gallo che il generale Cagna comandante della X^ Brigata. Viene affondata la nave "Finesterre" e distrutti alcuni idrovolanti, danneggiata la nave "Castor", alcuni sommergibili e la linea ferroviaria. Questa azione di guerra fu la prima contro la Francia e una delle prime in assoluto di tutto il conflitto mondiale. Altra importante battaglia si svolge il 1° Agosto del '40, questa volta contro la flotta inglese, (operazione Hurry), il cui intento era far giungere 12 caccia Hawker Hurricane a Malta per rinforzare le capacità difensive dell'isola. Il Generale Cagna la mattina decolla da Decimomannu in ricognizione solitaria. Avvistata la flotta nemica rientra alla Base da dove riparte alla testa di una formazione di diciassette S79 del 32° Stormo e dell'8° Stormo decollati sia da Decimomannu, che da Villacidro ed Alghero. Il contatto con le navi inglesi avvine a sud delle isole Baleari. Gli aerei armati ciascuno con 5 bombe da 250 Kg, riescono a colpire alcune navi, ma la contraerea abbatte diversi S79 e tra questi quello del Generale Cagna, uccidendo lui e tutto il suo equipaggio. Al generale Stefano Cagna gli verrà concessa la medaglia d'oro al valor militare e successivamente intitolato il 15º Stormo dell'Aeronautica Militare con base l'aeroporto di Cervia-Pisignano.
Il 32° Stormo opera anche in azioni di bombardamento sulla Corsica, e siluramento di naviglio nemico partecipando a diverse battaglie contro le Squadre Navali Inglesi in trasito nel mediterraneo. In una di queste battaglie, la Bandiera del 32° Stormo, merita la Medaglia d'Argento al Valor Militare. Infatti in un attacco condotto contro Gibilterra, in un aspro combattimento aereo, cade il Comandante della 49^ Squadriglia, Capitano Pilota Armando Boetto, alla cui memoria viene concessa una medaglia d'oro al V.M. ed al cui nome oggi è dedicato lo Stormo.
Tra il 1941 e il 1943 opera a Decimomannu il 36° Stormo composto dal 108° e 109° Gruppo (256^, 257^, 258^, 259^ Squadriglia) con velivoli S79 e S84 nel ruolo bombardieri e successivamente come aerosiluranti. Questo reparto partecipa il 27 settembre 1941 in una cruenta battaglia aeronavale tra gli inglesi e gli italiani nel Mediterraneo centrale. Il convoglio inglese è composto dalla portaerei HMS Ark Royal e le navi da battaglia HMS Prince of Wales, la HMS Rodney e la HMS Nelson, mentre gli incrociatori minori sono cinque. Completano la scorta 18 cacciatorpediniere. Alle 12:15 undici aerosiluranti SM84 del 36° Stormo decollano su allarme dall' aeroporto di Decimomannu. Il Col. Helmuth Seidl comandante dello stormo pilota uno degli aerei alla testa del 109° Gruppo, mentre il maggiore Arduino Buri guida il 108° Gruppo. Si uniscono alla missione altri undici aerosiluranti S79 dello stesso stormo decollati quasi mezz'ora prima dal vicino aeroporto di Cagliari-Elmas. La scorta è composta da aerei da caccia CR42 del 24° Gruppo. Durante il volo, i gruppi si separano anche per le cattive condizioni meteorologiche. Essendo gli S84 più veloci, sono i primi ad arrivare sulle navi inglesi. Il 108° Gruppo del maggiore Buri, composto da cinque S84 è il primo ad avvistare il convoglio inglese e alle 13:00 e attacca. Colpito dalla contraerea un velivolo entra in collisione con un altro ed entrambi precipitano in mare, mentre un altro viene abbattuto dopo il lancio del siluro. Malgrado il sacrificio degli equipaggi, nessun bersaglio viene colpito. Trenta minuti dopo arriva Helmuth Seidl insieme agli altri quattro aerosiluranti del 109° Gruppo. L'aereo del capitano Giusellino Verna viene abbattuto dai caccia inglesi Fairey Fulmar di scorta che tentano di impedire l'avvicinamento degli Italiani. Helmut Seidl insieme all'aereo del capitano Bartolomeo Tomasino prosegue sotto il fuoco nemico e attacca la HMS Nelson. La nave viene colpita da un siluro e danneggiata gravemente, ma entrambi gli aerei vengono abbattuti dall'antiaerea della HMS Prince of Wales e della HMS Sheffield. In questa epica battaglia sette aeromobili vengono abbattuti, tra cui un CR42 della scorta che aveva tentato di distrarre l'artiglieria antiaerea compiendo evoluzioni sugli inglesi e rimanendo a sua volta abbattuto con la morte del Sergente Luigi Valotti. Stessa sorte subice l'S84 del Colonnello Riccardo Helmuth Seidl. A testimonianza e ricordo di questa e di altre sue imprese, il 36° Stormo, oggi si onora di portare il suo nome.
Fase di caricamento di cinque bombe da 250 Kg su un S79 del 32° Stormo a Decimomannu nel 1940
Un S79 al parcheggio. L'aeroporto con le sue ampie dimensioni permetteva la sosta di innumerevoli aeromobili
Sorvolo del campo di Decimomannu da parte di un SM79 della 228^ Squadriglia nel 1941
Il 1942 è contrassegnato da due importante eventi: la visita di Benito Mussolini il 15 maggio, accolto dal generale Urbani e dal generale Fougier. Il Capo del Governo passa in rassegna i reparti schierati, complimentandosi con il comandante per le condizioni generali dell'aeroporto. L'altro evento di nota è la visita del principe ereditario Umberto di Savoia il 16 giugno 1942.
Nel 1943 la Sardegna subisce i primi attacchi aerei da parte degli alleati e il 17 febbraio l'aeroporto di Decimomannu, per la prima volta viene bombardato dalle fortezze volanti. Nel frattempo, sull'aeroporto si rischierano in periodi diversi altri reparti della Regia Aeronautica tra cui i più noti sono il 132° Gruppo Autonomo con il Magiore Buscaglia dotato di SM79, il 17° Gruppo del 1° Stormo con i Macchi MC202 e il 160° Gruppo autonomo con i caccia Reggiane RE2001. In tre anni di guerra volano in azioni di guerra, da Deimomannu personaggi, i cui nomi sono entrati nella leggenda: Unia, Boetto, Cimicchi, Mecozzi, Graziani, Farina, Aichner, Casini, Marescalchi, Seidl, Erasi, Pfister, Visconti, Buscaglia, e diversi altri.
Nel corso dl conflito anche la Luftwaffe tedesca usufruisce dell'aeroporto a partire dal 19 luglio 1940, con l'arrivo di un JU88 e un Ju52, utilizzati in prove di comportamento a temperature elevate. Sarà Il KG26, dotato di Heinkel He111 aerosiluranti la principale unità operativa a Decimomannu, fino al maggio del 1943.
I giornali dell'epoca diedero ampio risalto
all'avvenimento del 27/09.
Celebre immagine che ritrae un S79 del 36° Stormo
che sorvola una nave appena attaccata
Benito Mussolini mentre passa in rassegna al reparto schierato e mentre si appresta a salire a bordo di un SM79.
Con l'armistizio dell'8 settembre 1943, a Decimomannu arrivano gli Americani. Il 23 settembre 1943, una decina di Curtiss P40 Warhawk del 325° FG atterrano sulla pista e con loro un Douglas C47 Dakota che trasporta gli incaricati, per avviare ufficialmente l'operazione "Jackstay". L’obiettivo è imporre le regole relative all’occupazione della Sardegna con le forze aeree e terrestri angloamericane. Per Decimomannu si determinerà da parte degli stessi l'utilizzo delle installazioni aeroportuali pre-esistenti sul luogo e l'ampliamento di alcune di esse. L'aeroporto, è oggetto di importanti lavori riguardanti le aree di manovra; lavori che iniziano già a partire dal 14 ottobre 1943 da parte del 888° e 845° Aviation Engineeer Company. Viene realizzata una pista di 150 mt. di larghezza per 1800 mt. di lunghezza, 180 piazzole di sosta per ospitare gli aeromobili e circa 10 km di bretelle di rullaggio. Successivamente la pista verrà ulteriormente ampliata fino alle dimensioni di 300 mt. di larghezza e 3000 mt. di lunghezza. Alla fine dello stesso mese giungono i primi B26 Marauder del 319° Bomb Group formato dal 437°,438°,439°,440° Bomb Squadron con circa 76 aeromobili e il 320° Bomb Group dal 441°,442°,443° e 444° Bomb Squadron con circa 86 aeromobili. Con i Marauder del 17° Bomber Group stanziati nella vicina Villacidro le tre grandi unità formano il 42° Wing della NAAF Americana. Ai reparti aerei si affiancano ben presto le unità terrestri del 310° Service Group con il 304° e 345° Service Squadron, per garantire il supporto operativo e logistico all’Aeroporto. Il 12 novembre viene effettuata la prima incursione da parte dei B26 sulla linea ferroviaria tra Tarquinia e Montalto di Castro. Vengono presi di mira ripetutamente diversi aeroporti della caccia tedesca nel centro Italia e nella Francia meridionale, ma soprattutto gli obiettivi principali saranno ponti stradali e ferroviari sparsi nel centro Italia. La missione più lunga viene compiuta da un gruppo di B26 per raggiungere obiettivi posti sulla costa italiana, nel nord dell’adriatico, mentre l'azione che fece distinguere i Marauder per la loro precisione nel bombardamento è quella dell'attacco all'Abbazia di Montecassino. Nel febbraio del 1944 iniziano nuovamente i lavori di ampliamento dell'Aeroporto; l'obiettivo dei militari americani è ambizioso e porta alla nascita di un sistema di decollo mai provato prima e unico al mondo: viene creata una pista a corsie parallele lunga circa 2000 metri, sei per il decollo dei velivoli e altre sei alternate alle prime; le piste vengono trattate con olio esausto, per impedire che la polvere sollevata tra decolli e atterraggi possa creare problemi. Questo sistema consente il decollo contemporaneo di sei velivoli cosi ché, più di cento B26 posono trovarsi in volo con riflessi positivi in termini di raggio d'azione, tempi di decollo e atterraggio. Più precisamente questo sistema di atterraggio consente un guadagno di 13 minuti di volo per una formazione di 24 aeroplani, con un'estensione del raggio d'azione di circa 50 miglia. Assistere a tutti questi decolli simultanei e in assoluta sicurezza risulta oltretutto spettacolare, tantoché queste operazioni vengono chiamate il "Circo volante del Colonnello Randy", l'ideatore principale di tale sistema.
Lo spostamento delle ostilità nell'Italia settentrionale, determina il 21 settembre del 1944, il trasferimento da Decimomannu dei B26 del 319 e 320 Group, con destinazione l’aeroporto di Serragia in Corsica. L'ultima missione dei Marauder da Decimomannu si registra il 18 settembre su un'area occupata da truppe nemiche a Casalecchio, Legnano. Con la partenza dei due Gruppi l'aeroporto di Decimomannu, conclude la sua operatività bellica iniziata nel giugno 1940. Al termine del conflitto l’aeroporto non verrà più utilizzato, fino a quando sarano intrapresi i lavori che porteranno all’attuale struttura.
Decimomannu fotografato nel 1944. Al suolo si possono contare più di cento piazzole per aeromobili.
ll sistema di decollo e atterraggio a sei piste. Il decollo multiplo dei B26 consentiva un'estensione del raggio di azione di circa 50 miglia.
Le sei piste parallele viste dalla cabina del B26
I B26 durante l'atterraggio
Sei B26 in atterraggio visti dall'area Comando
Decollo simultaneo dalle sei piste di Decimomannu
Le prime strutture dell'aeroporto con l'inconfondibile rotonda
Il piazzale delle bandiere
Dopo il conflitto mondiale, date le condizioni climatiche favorevoli e le ampie zone disabitate della Sardegna, si creano a Decimomannu i presupposti per la costituzione di un aeroporto idoneo per l'addestramento delle forze aeree della NATO. La costruzione delle strutture attuali, che si estendono prevalentemente nell'area appartenente al comune di Villasor per circa 500 ettari, ha inizio al termine del 1954, dopo 11 anni di abbandono e nella stessa area sulla quale è presente il vecchio campo di volo militare utilizzato durante la 2ª guerra mondiale. Dopo le operazioni di bonifica, i lavori di allestimento sono completati con l’apporto di fondi NATO e l'Aeroporto nasce, come base aeromarittima per l'Alleanza Atlantica. Immediatamente viene acquisita, da parte dell'A.M., l'area disabitata della penisola di Capo Frasca da adibire a Poligono aria suolo e Decimomannu diviene luogo ideale per instaurarvi il primo degli “Air Weapons Training Installation” (A.W.T.I.) previsti dai piani NATO dell'epoca. L’Aeroporto cambia così la sua iniziale destinazione d’uso e viene completato per adempiere alla sua missione di principale base per l’addestramento avanzato degli equipaggi di volo della NATO. I lavori di allestimento dell'aeroporto iniziano nel 1954 e quelli della pista pavimentata prevista in una lunghezza di 3000 metri e larga 45 nel 1955. Il 15 maggio 1957 un C119 della 46^ Aerobrigata viene impiegato per il suo collaudo, effettuando tre atterraggi. Nel tardo 1956 iniziano i lavori sulla via di rullaggio parallela alla pista, lunga 2500 metri e larga 22,5 metri che nei tardi anni sessanta verrà trasformata in pista secondaria. Il Reparto Italiano nasce ufficialmente il 15 febbraio 1957 con il Foglio d'ordini N.7 del 1° Marzo '57 e denominazione ufficiale “Centro Addestramento al Tiro” (CAT) di Decimomannu. Nel tardo autunno del 1956 arrivano i canadesi (causa fine concessione delle infrastrutture da un aeroporto nei pressi di Rabat in Marocco) per un primo sopraluogo, e nel 1957 viene costituita una unità per l’addestramento al tiro aereo AWU (Air Weapons Unit) della Royal Canadian Air Force (R.C.A.F.) dotata di addestratori T33 Silver Star adibiti al traino dei bersagli, che adotta come simbolo l’arciere nuragico. I velivoli canadesi cominciano l'attività di volo di addestramento, regolare ed incessante, fin dall'estate del 1958 con gli F86 Sabre del 434° Squadron, nella parte meridionale dell'aeroporto. Il 16 dicembre del 1959 viene firmato un importante accordo “Trinazionale”, tra Italia, Canada e Germania Occidentale, che disciplina le modalità di utilizzo e di gestione della Base e dei poligoni ad essa associati. L'accordo entra in vigore l'anno successivo e l'Italia assume, la responsabilità del funzionamento, della manutenzione e del supporto logistico ai reparti operativi che si addestrano nelle strutture dell'A.W.T.I. Alla Royal Canadian Air Force (R.C.A.F.) e all'Aeronautica Militare Italiana (A.M.I.) che già operano regolarmente a Decimomannu prima ancora che l’accordo venisse firmato, si aggiunse, quindi, la Luftwaffe tedesca. Nel corso del 1960 viene creato il GAF Detachment che da allora opera con continuità sull'Aeroporto, provvedendo all’addestramento dei reparti di volo di tutte le Forze Armate Tedesche. Il primo rischieramento dei velivoli tedeschi risale al 26 settembre 1960 con un gruppo di Republic F84F del JaboG 32 di Leckfeld.
Costruzione dell'hangar AMI
Iniziano i primi lavori per la creazione della pista
Schieramenti di T33 della RCAF canadese
Personale canadese sulla linea di volo
La cooperazione tra le varie nazioni a Decimomannu è sempre stata la normalità. In queste due immagini vediamo specialisti AM e GAF
impegnati ad imbragare un F84F della Luftwaffe, che a breve verrà sollevato con una grossa gru. (1963)
Decimomannu nel 1957. In primo piano il deposito carburanti centrale. Sullo sfondo i Sabre canadesi
Il Canadair T33 veniva utilizzato per addestrare gli ecquipaggi al tiro aria-aria, tramite il bersaglio montato sotto la semiala che veniva sganciato e trainato in volo
Costruzione della nuova torre di controllo ed edifici limitrofi come il nucleo antincendio
Un Douglas A3B della F.D. Roosvelt in sosta
su i piazzali intorno al 1963
Un antisom P2 Neptune dell'Us Navy
Il 1° Marzo 1961, la Base viene intitolata alla Medaglia d’Oro al Valore Militare, Col. Pilota Giovanni Farina, Comandante del 36° Stormo di Aerosiluranti, dislocato a Decimomannu, immolatosi in azione eroica sui cieli della Sardegna il 14 giugno 1942. Il 12 aprile del 1961 si tiene con una solenne cerimonia di alzabandiera l'inaugurazione della base aerea di Decimomannu e dell'AWTI, evidenziata dalla presenza delle bandiere italiane, canadesi, tedesche, americane e della NATO. Nel settembre dello stesso anno viene disciolto il CAT di Brindisi, per essere riorganizzato come articolazione del CAT/A.W.T.I. col nome di Gruppo Addestramento A.M.I. Nel 1963 il Gruppo Addestramento A.M.I. si modifica in Sezione Standardizzazione Tiro A.M.I. Fin da allora, gli viene affidato, il compito di programmare, coordinare e dirigere le missioni del personale dell’Aeronautica Militare impegnato ad acquisire un’alta professionalità nel tiro e nelle tattiche del combattimento aereo.
Per funzioni di collegamento e traino bersagli, il CAT utilizza prima alcuni T-33A e RT-33A inquadrati inizialmente nella 500^ Squadriglia, che furono in dotazione al CAT di Brindisi, poi cinque Aermacchi MB326. In carico anche due T6G Texan MM54099 e MM53692. Arriveranno negli ani 90 gli Aermacchi MB339. Oltre alle tre nazioni che avevano firmato l'accordo nel '59, nel corso degli anni ”60” la base viene utilizzata saltuartiamente anche dai velivoli dell’United States Air Force in Europe (U.S.A.F.E.), dell’U.S. Navy e da altre nazionalità. Il1° luglio 1970, con determinazione dello Stato Maggiore Aeronautica, il CAT A.W.T.I. di Decimomannu assume l'attuale denominazione di Reparto Sperimentale e di Standardizzazione al Tiro Aereo (AWTI). Fin dalla sua costituzione, nel 1957, al Reparto vengono subito assegnati importanti compiti tra i quali quello di formare gli istruttori di tiro per i Reparti dell’Aeronautica Militare; da allora sono stati effettuati 33 corsi istruttori tiro e tattiche (CITT), 3 corsi per istruttori tiro antisom e 1 corso sperimentale F104 nel 1977. L’ultimo CITT è stato effettuato nel 1993, e in tutto sono stati qualificati istruttori 407 frequentatori tra cui 4 piloti africani. Nel corso del 1970 la Canadian Air Force lascia Decimomannu e il 27 marzo dalla base aerea di Lahr in Germania, sede del quartier generale della CAF (nuova denominazione attuata nel 1968 in sostituzione della RCAF) decolla l'ultimo CF-104 per una missione di bombardamento sul poligono di Capo Frasca, con ai comandi il comandante della CAF in Europa. Vi è da evidenziare che il Canada partecipò attivamente con il 25 % anche ai costi di preparazione della Base e che 12 gruppi appartenenti ai 4 Stormi dislocati in Europa, furono rischierati presso l’AWU di Decimomannu con regolarità fin dal 1958. Il posto lasciato libero dalla componente Canadian Air Force nel Luglio del 1970 viene preso, dalla Royal Air Force britannica (R.A.F.) L'attività ufficiale degli inlesi si materializza il 3 luglio 1970 con l'arrivo del personale di un'unità autonoma denominata RAF Support Unit Decimomannu. Successivamente arrivano gli americani con l'United States Air Force in Europe (U.S.A.F.E.) che inizia ad operare dal 1970 fino al 1973.
Sorvolo di 13 CF104 della RCAF giunti da Lahr (13 come gli anni di permanenza a Decimomannu) a conclusione
della parata di fine permanenza a Decimomannu.
ll posto lasciato libero dai canadesi nel 1970 fu preso dagli inglesi. Qui un Gloster Meteor della Royal Navy
Nel Giugno del 1973 si inaugura in Aeroporto la Chiesa ecumenica “Domus Dei”, unico esempio in Italia, nel suo genere almeno per quanto riguarda l'ambiente militare, e ttra le poche in Europa. Nel 1975 l'aeoporto ospita temporaneamente il traffico civile del vicino aeroporto di Cagliari-Elmas interessato da urgenti lavori di prolungamento della pista nel suo lato settentrionale. La chiusura si ripeterà nel 1985 quando l'aeroporto cagliaritano verrà sottoposto a ulteriori lavori di adeguamento.
Dopo la guerra in Vietnam nell'USAF crebbe l'interesse per un maggior addestramento dei suoi piloti al combattimento aria-aria e così nel 1973 prese il via l'introduzione di un sistema nella base aerea di Nellis nel Nevada, che permetteva l'addestramento aria aria dei piloti, denominato ACMI (Air Combat Manouvering Instrumentation). Nel 1975 si vuole introdurre anche in Europa (per i reparti USAF ivi stanziati) un sistema similare. Dopo diverse valutazioni tecnico-operative viene prescelta Decimomannu e cosi nasce il progetto "Creek Ace" che prevede oltre all'introduzione dell' ACMI, la costituzione di un WTS (Weapons Training Site) gestito dal 4° Detachment con un contingente fisso di 95 militari e 180 in servizio temporaneo per supportare gli squadron rischierati. Nuovi accordi sulla ripartizione dei costi relativi alle operazioni ed alla manutenzione delle installazioni dell'aeroporto vengono ridiscussi con gli alleati così suddivisi: USAFE 15%, Luftwaffe 49%, RAF 20%, e AMI 16%. Il sistema ACMI sviluppato dalla Cubic Defence Systems diviene operativo nell'ottobre del 1979 e comprende oltre a diversi compaund all'interno dell'aeroporto, uno spazio aereo al largo della costa occidentale della Sardegna, controllato mediante sensori non molto distante dall'aeroporto stesso e dal poligono di Capo Frasca. Questo sistema permette un realistico addestramento avanzato al combattimento aereo manovrato, permettendo di seguire gli eventi in modo "live", registrarli e riproporli durante il debriefing, per la conseguente valutazione dei risultati. L’ACMI americano porta la Base aerea di Decimomannu alla ribalta tra gli aeroporti militari europei e mondiali, riservandogli un ruolo chiave ed esclusivo in ambito europeo. L'USAFE per intensificare e rendere più realistico l’addestramento al combattimento aria-aria dei reparti dislocati in Europa, si avvalso costantemente a Decimomannu del supporto del 527° Squadron basato a Alconbury e successivamente a Bentwaters in Inghilterra, dotato di aeromobili Northrop F5E e dal 1989, di General Dynamics F16C. In media sei velivoli “aggressors” vennero rischierati permanentemente sulla Base, i loro piloti, maestri nelle tecniche di combattimento aereo adottate dai colleghi delle aeronautiche dell’ex Patto di Varsavia, contribuirono all’addestramento di tutti gli equipaggi da caccia americani assegnati alle basi europee e della NATO attraverso un intenso programma di "Dissimilar Air Combat Training" (DACT). L’ultimo rischieramento degli F16C degli “aggressors” è avvenuto nel '90 poco prima dello scioglimento del 527° Squadron.
IL 527° Aggressor Squadron con gli F5
adottava le tecniche di combattimento aereo utilizzate
dai piloti dell'allora Unione Sovietica.
Il 1985 segna il passaggio del supporto americano alle missioni di addestramento USAFE dal 4° Detachment al neocostituito 7555 Tactical Training Squadron, che sfrutta le esperienze operative acquisite dal precedente gruppo. Nel 1986 diviene operativo il nuovo sistema con lo scopo di semplificare e velocizzare il rifornimento dei velivoli. Denominato HRS (Hidrant Refuelling System), con 51 punti di distribuzione, è il più grande al mondo. Tale sistema, ancora oggi unico in Europa per numero di pantografi a disposizione, permette di rifornire in modo sicuro ed efficiente direttamente nelle rampe di parcheggio, un alto numero di velivoli senza l’impiego delle autobotti. Per circa sei mesi a cavallo tra il 1985 e il 1986 l'Aeroporto ospita l'aviazione civile, a causa di importanti lavori di riqualificazione della pista del vicino Aeroporto di Cagliari Elmas. Nello stesso anno vengono condotti grandi lavori di manutenzione alla pista e ai raccordi e costruito un nuovo ampio parcheggio per i velivoli di maggiori dimensioni. Nel novembre del 1986 cade il divieto, per i piloti italiani, di effettuare combattimenti fra velivoli dissimili. Il primo combattimento simulato per così dire “legale” viene condotto nel poligono ACMI tra Sea Harrier della Royal Navy e Lockheed F104 dell'AM del 9° Stormo. In questi anni la Base vede un crescente aumento dell’attività di volo che consacrano Decimomannu come l’aeroporto con il più alto numero di decolli e atterraggi presente in Europa (circa 450 movimenti giornalieri) con un consumo di carburante per aeromobili superiore a 1.000.000 di litri in una sola giornata. L’attività complessiva si poteva riassumere in una media di circa 60.000 movimenti di velivoli all’anno; 45.000 di velivoli aerotattici e 15.000 dei velivoli da trasporto necessari ai rischieramenti; attività comunque che con il passare degli anni e precisamente con il finire della guerra fredda si ridurranno. Nel 1991 chiude il 7555 TTS e l’USAFE lascia l’aeroporto rimannendo comunque propietaria dell'ACMI e rischierandosi saltuariamente con i suoi reparti di volo per diversi cicli di addestramento. A seguito della riunificazione delle due Germanie, nel 1991 si rischiera per la prima volta un reparto della Luftwaffe dotato di MIG 29. La Base diviene così la prima in assoluto dove, ufficialmente, si svolge un combattimento simulato tra aviogetti appartenenti a forze aeree dell’ex Patto di Varsavia e quelli della NATO. Nell 'agosto del 1998 la RAF come l'USAF qualche anno prima, lascia l'aeroporto.
Il primo combattimento ACMI tra un velivolo della NATO
e uno dell'ex Patto di Varsavia si è svolto proprio qui.
La Chiesa ecumenica “Domus Dei”
Dal 1998 la configurazione del Reparto vede la presenza delle sole Aeronautiche Militari Italiana e Tedesca le quali continuano le attività di addestramento peculiari del AWTI, con l'ntroduzione nel 2002 di un nuovo sistema per il combattimento simulato, denominato A-ACMI (Autonomous Air Combat Manouvering Instrumentation). Questo sistema, infatti, non prevede l’uso di armamento reale, ma esclusivamente di segnali elettronici grazie allo sfruttamento del GPS e trasmissione dati via "datalink", con enormi vantaggi addestrativi ed economici. Per svolgere la propria attività il Reparto impiega due Radar di cui il primo assolve compiti anche di difesa aerea nazionale, il secondo assicura, attraverso il centro di controllo di avvicinamento, il servizio di controllo del traffico aereo a tutti i velivoli, civili e militari, in arrivo e partenza sia da Decimomannu che da Cagliari Elmas. L'Italia e la Germania, impiegano e condividono le strutture operative, per l'addestramento e logistiche dell'A.W.T.I. con oneri suddivisi al 50%, sulla base di un Accordo bilaterale. Nel novembre del 1999 viene svolta un'importante esercitazione, la TLP (Tactical Leadership Program) con la presenza di nuemrose Forze Aeree dela NATO. Il 25 settembre 2009 viene firmato un nuovo Accordo Tecnico (Tecnical Agrement), tra Germania e l'Italia.
Nauralmente anche altre Forze Aeree che si addestrano salturiamente, nelle strutture dell'A.W.T.I., a seguito di temporanei accordi internazionali di cooperazione. Sono state ospitate anche Forze Aeree di nazioni non partecipanti al Patto Atlantico, quali: la SAF (Swedish Air Force), IAF (Israeli air force) e la Swiss air force. Con regolarità si svolgono esercitazioni aeree nazionali ed internazionali su media e larga scala quali: Operazione Sardinia, Display Determination, Dragon Hammer, Mace, TLP, Imperial Hummer, Spring Flag, Starex e Vega.
Nel febbraio 2011 con lo scoppio della crisi libica viene imposto l’intervento della comunità internazionale con L’ONU che approva una risoluzione che istituisce un embargo sulle armi dirette in Libia; di conseguenza viene istituita una “no fly zone” dove aderiscono diversi paesi della comunità internazionale. L’aggravarsi della situazione costringe un intervento armato, inaugurato dalla Francia e Gran Bretagna e USA il 19 marzo 2011. Negli aeroporti italiani nel frattempo vengono inviati numerosi aeroplani della coalizione; Il 21 marzo gli spagnoli inviano a Decimomannu quattro EF18, supportati da un B707TT, 1 C130 e un CN225, il 24 marzo gli olandesi si rischierano con sei F16AM e tre giorni più tardi sei F16E/F e sei Mirage 2000-9EAD vengono inviati dagli Emirati Arabi Uniti. Il 31 marzo l’intera operazione passa sotto il controllo NATO, assumendo la designazione ufficiale di Operazione “Unified Protector”. Da Decimomannu vengono effettuate operazioni riguardanti esclusivamente la difesa aerea, la ricognizione e il SAR. Il 26 aprile gli Emirati spostano i propri velivoli da Decimomannu a Sigonella, in modo da essere più vicini alla zona di operazioni. Ufficialmente le operazioni contro la Libia si concludono il 31 ottobre del 2011.
L'A-ACMI è un sofisticato sistema che consente di addestrare in modo
realistico piloti e personale.
Saltuariamente reparti della Swiss Air Force si
addestrano nell'aeroporto di Decimomannu.
Nell'aeroporto è presente un reparto di volo, l'80° Centro SAR/670^Squadriglia, passato alle dipendenze del 15° Stormo nel dicembre del 2013 e dotato di aeromobili Lonardo AW139. Questi sono impiegati non solo nel supporto alle attività di Base, ma anche nel Soccorso aereo Nazionale e nelle attività peculiari di protezione civile a favore della popolazione. L’unità di volo venne creata l’8 gennaio 1961 con denominazione Squadriglia CAT e dotata di un Bell 47-J3 e di un Macchi M416 a carrello fisso, negli anni 1962/63 si aggiunsero tre Texan T6G, un C45 “Beechcraft” ed altri tre elicotteri Bell47-J3 dotati di barella per soccorso su terra. Successivamente la Squadriglia CAT fu dotata anche di tre AB204B. Il primo febbraio 1967 l’unità cambiò la sua denominazione in 670^ Squadriglia Soccorso e Collegamento. Alla fine degli anni '70, nell'attesa dei nuovi elicotteri, il servizio di ricerca e soccorso fu affidato a due Bell UH-1D dell' HTG64 della Luftwaffe con piene capacità notturne. Nel 1979 la 670^ è la prima Squadriglia SAR, in Italia, a ricevere gli elicotteri AB212, nella speciale configurazione “AWTI”, acquistati dalle Nazioni utenti della Base. Per la sua particolare missione la “670^”, oggi 80° Gruppo è l’unico Reparto in Italia a fornire un assistenza con prontezza operativa di appena 15 minuti dal momento in cui avviene l'allertamento per l’eventuale recupero degli equipaggi di volo che si addestrano nei poligoni dell’A.W.T.I. Dal 1961 ad oggi il reparto, tra l’altro, ha recuperato e trasportato a seguito di gravi incidenti volo ben 45 naviganti di diverse nazionalità (19 Tedeschi, 16 Italiani, 4 Inglesi, 3 Canadesi, 2 Americani e 1 Olandese) e ha soccorso e trasportato più di 400 civili di diverse nazionalità. L'80° Gruppo collabora regolarmente con la protezione civile, il CAI (club alpino italiano), il servizio del 118, la Polizia di Stato, ecc.
Sull'Aeroporto è presente fin dagli anni 80 anche l’industria aeronautica "Leonardo" che mantiene, proprie strutture permanenti per garantire il supporto ai prototipi impegnati in cicli di prove. Inoltre in collaborazione con l'AM la Leonardo al fine di soddisfare le richieste, nazionali e straniere, in tema di addestramento al volo, hanno firmato, il 17 luglio 2018, una Lettera d’Intenti per la realizzazione di una Scuola di Volo Internazionale (International Flight Training School – IFTS) in corso di realizzazione ma gia operativa fin dal luglio del 2022. Il progetto sarà focalizzato sulla fase di addestramento avanzato dei piloti militari.
Dal 17 luglio del 2018 un nuovo Reparto si insedia sull'Aeroporto, e si tratta della 4^ Sezione Elicotteri della Guardia Costiera dotato anch'esso di elicotteri Leonardo AW139 che assicurano un servizio di allarme di ricerca e soccorso in mare nella vasta area di mare di competenza che circonda la Sardegna, concorrendo a potenziare il servizio di allarme già attivo nell'80°SAR. Inoltre garantisce il servizio di vigilanza delle attività di pesca e delle risorse biologiche, la tutela dell'ambiente marino e della costa. Nel corso degli anni numerose sono state le visite all’A.W.T.I. di personaggi illustri come: la Regina Elisabetta II (20/04/1961), Papa Giovanni Paolo II (18/10/1985), il futuro Presidente della Repubblica, allora Sottosegretario di stato alla Difesa, Onorevole Francesco Cossiga (08/04/1968), la squadra di calcio del Cagliari di Gigi Riva nel 70, Giulio Andreotti e la nazionale di calcio tedesca che perse i mondiali contro 'Italia nel 1982. Altri personaggi, altrettanto illustri hanno visitato, negli anni, la Base, tra cui ministri di diverse nazionalità, ma uno su tutti, la calorosa visita del Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano (30/04/2007).
AB 204 del CAT mentre sorvola uno schieramento di F86.
Un AB47 con tre esemplari di AB212 nella
speciale configurazione AWTI.
Un particolare Sea Harrier ancora in carico alla Royal Navy britannica ma con i nuovi colori dell'Indian Navy.
Un Antonov An26 delle Forze Aeree serbe a Decimomannu.
La Regina Elisabetta II in visita all'aeroporto di Decimomannu il 20 aprile 1961.
Il Papa arriva a Decimomannu
Dal 1955 ad oggi si sono rischierati a Decimomannu circa 400 reparti diversi appartenenti a 25 Nazioni, con più di 150 differenti tipi di aeromobili, alcuni rari o particolari. Da allora a fronte di circa 2.500.000 movimenti aerei, solo circa 60 aerei militari sono andati distrutti in incidenti di volo (il triste primato spetta agli F104 con 20 velivoli persi) con 24 naviganti di diverse nazionalità deceduti e ricordati nella chiesa del poligono aria/suolo di Capo Frasca. Tra le varie curiosità, a Decimomannu sono state svolte riprese cinematografiche per una serie televisiva di produzione italiana “Giovani Aquile”(1989) e un film tedesco nel 1998, intitolato “Helden der zufte” (Eroi del cielo).
Terminiamo questa significativa storia nel ricordare che nei pressi del piazzale delle Bandiere sono stati collocati i "Gate Guardian", aeroplani che hanno fatto la Storia di questo aeroporto dal 1960 ad oggi. La speranza è che in seguito altri aeromobili si aggiungano, a testimonianza di coloro che si sono sacrificati con il duro lavoro e spesso con la vita per difendere il nostro Paese. Grazie DECIMOMANNU
Fonte: Libro Decimomannu di Alessandro Ragatzu - https://it.wikipedia.org/wiki/Aeroporto_di_Decimomannu - http://www.aeronautica.difesa.it - Rivista RID - Rivista JP4 - Altro